Mai mi diedi per vinta, scrivevo a Pablo lunghe lettere, lo passavo a prendere per andare al lavoro, ero il prototipo della fidanzata perfetta. Qualcuno può chiamarlo zerbinaggio, ma quando senti le farfalle nello stomaco puoi arrivare a fare ben altro. Comunque io lo sentivo, lui era la mia metà della mela, il mio uomo, l’amore che incontri una volta nella vita.
Poi finalmente una botta di fortuna: la fidanzata parte per andare a stare un po’ dai suoi . Ero felicissima, ma durante un pomeriggio, parlando mi tira una bomba: “se torna e la faccio rientrare a casa da me, stavolta me la sposo”. Ero schiacciata. Quasi non riuscivo a respirare, anche se dall’altra mi sentivo più goffa che mai. Io, Stella, la persona indipendente per definizione, che tutto ad un tratto era peggio di un cagnolino che aspetta la pallina… Tutto mi era sfavorevole, ma nemmeno stavolta decisi di gettare la spugna. Così lo invito ad accompagnarmi al matrimonio di un’amica (ancora oggi ti dico GRAZIE FRANCY), sarà stato il prosecco, l’atmosfera dell’amore, gli occhi a cuore, i tacchi e la scollatura profonda, ma da quel giorno posso dire che qualcosa è cambiato.
Diciamo pure che, poco a poco, senza che lui se ne accorgesse troppo, mi sono intrufolata a casa sua. Ho iniziato con una maglietta, un paio di pantaloni e lo spazzolino, poi un giorno Pablo mi guarda e mi dice: “ma.. non è il caso che tutta la tua roba la metti in un cassetto?” . Tre mesi dopo partimmo per la nostra prima vacanza insieme.
Sicuramente siamo una coppia fuori dagli schemi. Al bar ordiniamo sempre un espresso ed un macchiato, il barista porge il macchiato a me e l’espresso a Pablo: ovviamente è al contrario. Io adoro la musica rock: Muse, Smashing pumpkins, i Guns, i Cure, i Depeche mode… Lui ama asoltare Battiato, Tiziano Ferro, Lucio Dalla, Celentano… Io sono un po’ disordinata, lui è ordinato in maniera quasi …irritante.
Un anno dopo circa, siamo partiti per comprarci gli abiti per il nostro matrimonio. Eravamo nello stesso negozio, io in una stanza, lui nella stanza accanto. 30 minuti e tutto era deciso. Il matrimonio più low cost della storia, pochi invitati e zero sbattimento. L’unica cosa che volevamo era diventare marito e moglie. Sono passati cinque anni e ogni giorno sono felice di aver tenuto duro!
Mia nonna l’ha sempre detto: chi la dura la vince! Mai mollare!